L’azzurro dei giorni scuri

L’azzurro dei giorni scuri
Diario aperto sull’Alzheimer, viaggio nel sentire in musica e parole

Voce recitante Monica Morini
Pianoforte Claudia Catellani
Testo e regia Monica Morini
Consulenza artistica Bernardino Bonzani
Tecnica utilizzata recital lettura e narrazione, musica dal vivo
Durata 60 minuti“Ho dato da mangiare a mia madre. Mia madre, la mia bambina. Una cucchiaiata di latte e formaggio. Una bambina che mangia, a occhi chiusi, la mia mano trema per l’emozione.”( Tahar Ben Jelloun).

Le parole di scrittori e testimoni si intrecciano alla musica per dar voce all’esperienza e al sentire di chi ha attraversato l’azzurro dei giorni scuri, chi ha sostenuto le persone amate nel grande giardino delle foglie che cadono. Dove gli alberi della memoria in autunno perdono foglie di vita e di ricordi.

Racconti, per srotolare il filo dell’esperienza, per costruire ponti tra un cuore e l’altro.  La prima volta che abbiamo riconosciuto la malattia, la prima volta che abbiamo incontrato aiuto, la prima volta che abbiamo accettato e condiviso parole e sguardi.

Come ci ricorda Cary Smith Herderson nel suo diario dell’Alzheimer: “ Voglio scoprire  da altre persone quello che hanno provato loro. Io spero di poter incoraggiare le persone colpite dalla malattia a non cedere, per così dire, ad una paralisi mentale superiore a quella di cui già soffrono… Ogni giorno è un nuovo giorno. Questo giorno non l’ho mai visto prima d’ora ed è probabile che non lo riveda mai più. Ogni giorno è diverso, ogni minuto è diverso. Non ci sono due minuti uguali o quasi, a meno che tu non abbia dimenticato qualcosa che intendevi ricordare proprio in quel momento. Io raccolgo ancora foglie, probabilmente le stesse che avevo già raccolto. Le raccolgo comunque anche se le ho già.  Amo i colori delle foglie in autunno. Ogni anno mi sembrano più belle”(C.Smith Henderson).