Notte dei racconti 2021: con gli occhi delle storie

Venerdì 26 febbraio 2021 ore 21.00
in attesa di Reggionarra 2021

La Notte dei Racconti: tutti insieme, tutti alla stessa ora, adulti e bambini attorno a storie, avventure ed emozioni da leggere, narrare ed ascoltare.

Da Reggio Emilia un invito all’Italia, all’Europa, al Mondo, per riscoprire il valore e la magia del racconto, in un moltiplicarsi di voci che come stelle accenderanno La notte dei racconti.

Quest’anno il tema della notte dei racconti è:  CON GLI OCCHI DELLE STORIE.

“Sopra le mascherine, di giorno, i nostri occhi guardano il mondo vacillando, abbiamo bisogno di indossare altri sguardi, di un nutrimento che viene dalla grande enciclopedia non solo del sapere ma del sentire. Con gli occhi delle storie guarderemo il mondo.” Monica Morini

APRISTORIA
Il suono di una filastrocca è un rito sonoro che ci inizia alla musica delle parole, ne ricordate una? O potrete riascoltarla dalle pillole raccolte lo scorso anno nelle Filastrocche in  Cielo e in Terra.

IL COLORE GUIDA
Azzurro 
è il colore che ci accompagna. In una delle fiabe fantastiche di A.S.Byatt La storia della principessa primogenita, il mondo ha perso il colore del cielo. La protagonista grande lettrice di fiabe, si metterà in viaggio per cercare l’azzurrità perduta e troverà la sua storia. 

L’azzurro può essere quello indossato da chi narra, può essere usato nell’ambiente che abiteremo nella narrazione, un telo sopra una sedia, sul tappeto, un guanto fatato per mimare una storia.

LA CONSIGLIERIA DI MONICA MORINI

Ci ritroviamo, il 26 febbraio alla 21 nella notte dei racconti. Accenderemo parole come un filo che ci tiene uniti. Sopra le mascherine, di giorno, i nostri occhi guardano il mondo vacillando, abbiamo bisogno di indossare altri sguardi, di un nutrimento che viene dalla grande enciclopedia non solo del sapere ma del sentire. “Con gli occhi delle storie” guarderemo il mondo. Saremo insieme in un rito condiviso, alla stessa ora, in ogni casa. Spegnendo televisori, cellulari, computer, raccogliendoci attorno al suono di una voce. Dentro al tempo del C’era una volta, cadremo nell’altrove dei nostri mille destini, infileremo le scarpe delle fiabe per vedere dove ci portano.

I racconti ci allungano la vita, ci incoraggiano, ci spingono oltre l’ostacolo, nel mistero, ci sottraggono alla legge del tempo. Non esiste allenamento più formidabile di questo alla vita, ai suoi molti imprevisti. Le storie, dice Chesterton, non ci dicono che i draghi non esistono, i bambini sanno che i draghi esistono, ma ci dicono che i draghi possono essere sconfitti. La fiaba ci aspetta paziente in fondo al bosco, per cucire strappi e ferite, è una cura fatta del cammino che ci ha portato a raccontarla.

Abbiamo bisogno di storie non solo da ascoltare ma che ci ascoltino. Non sappiamo molte cose, ma possiamo trovare il silenzio prima delle parole, cercare gli occhi degli altri, riconoscerli, vederli davvero. Poi evocare una filastrocca che viene dai giochi dell’infanzia o dai nonni, e prepararci al tuffo nel tutto possibile delle storie. Possiamo diventare volpe e cardellino, seminare sassi bianchi nel bosco, indossare gli stivali delle sette leghe, attraversare tempesta, essere affamati, feriti, nella bocca del pescecane, lanciare la strega nel forno, cucire sassi nella pancia del lupo. Potremo riderne e incantarci. Stando fermi, gireremo il mondo, seduti a un passo dal tappeto, dal letto o dalla poltrona.

Saremo nelle nostre case, ma raccontando insieme formeremo una casa più grande, che attraversa confini e ci dice uniti.

         

Ecco una piccola mappa per attraversare insieme il nostro tempo di storie.

  • Per immaginare, le storie vogliono piccole luci.
  • Seduti in cerchio potremo guardarci meglio negli occhi e tessere insieme il filo delle storie
  • Il suono di una filastrocca è un rito sonoro che ci inizia alla musica delle parole, ne ricordate una? O potrete riascoltarla dalle pillole raccolte lo scorso anno nelle Filastrocche in  Cielo e  in Terra provenienti da tutta la terra. ( www.reggionarra.it/notte-dei-racconti/filastrocche-in-cieloe-in-terra/)
  • Circondatevi di libri, di albi illustrati, di silent book da leggere insieme, provate a raccontare la prima volta che qualcuno vi ha letto un libro ad alta voce incantandovi. Proprio come succede nello straordinario albo di Kitty Crowther Il Mio amico Jim che troverete in bibliografia.
  • L’azzurro è il colore che ci accompagna. In una delle fiabe fantastiche di A.S.Byatt La storia della principessa primogenita, il mondo ha perso il colore del cielo. La protagonista grande lettrice di fiabe, si metterà in viaggio per cercare l’azzurrità perduta e troverà la sua storia.
  •  L’azzurro può essere quello indossato da chi narra, può essere usato nell’ambiente che abiteremo nella narrazione, un telo sopra una sedia, sul tappeto, un guanto fatato per mimare una storia.
  •  Troverete ispirazione nella bibliografia suggerita tra albi, fiabe, romanzi.

Ma voi stessi sarete motore di suggerimenti e potrete farvi una foto con gli occhi che sbucano dalla copertina di un libro, per indicarci una delle letture che vi hanno accompagnato in questa notte speciale.

Pubblicatela sul vostro profilo Facebook con #reggionarra #nottedeiracconti per formare un grande affresco fatto di sguardi e di libri, e insieme cuciremo futuro, con nuovi occhi.

         

BIBLIOGRAFIA
Trovate ispirazione per le letture con la bibliografia a cura di Monica Morini e della Biblioteca Panizzi

Scarica la bibliografia della notte dei racconti

ISCRIZIONE
Vi invitiamo a costruire insieme a noi la mappa della Notte dei Racconti, compila il modulo al seguente link:
PARTECIPO ALLA NOTTE DEI RACCONTI

CONDIVIDI
Racconta la tua notte dei racconti su Facebook e Twitter: fatevi una foto con gli occhi che sbucano dalla copertina di un libro per indicarci una delle letture che vi hanno accompagnato in questa notte speciale, pubblicatela sul vostro profilo Facebook con #reggionarra #nottedeiracconti per formare un grande affresco fatto di sguardi e di libri.

E NON DIMENTICARE…
La notte dei racconti ci invita a spegnere cellulari, computer, televisori, per accendere la musica della parola che chiama all’ascolto, all’incontro e libera memoria e immaginazione in adulti e bambini.