L’Acciarino magico

 
               acciarino            
 
Produzione Europa Teatri (Parma)
Testo teatrale Bernardino Bonzani, Ilaria Gerbella
                           Attori Bernardino Bonzani                           
Regia Ilaria Gerbella
Tecnica e luci Lucia Manghi
Fonti liberamente ispirato alla favola L’acciarino magico di H.C. Andersen
 

Una fiaba iniziatica. Tra le più belle storie di Andersen.
Una vecchia strega sotto un albero aspetta un giovane soldato per inviarlo nella pancia della terra.
Inizia così un’avventura indicibile.
Tre caverne, tre cani, tre tesori da custodire e un magico acciarino che salva la vita.
Un viaggio tra re e regine, ricchezza e povertà, una fiaba per ricordarci che nelle tasche, anche nel momento
del pericolo, abbiamo insperate risorse, inaspettati aiutanti che ci porteranno alla salvezza e forse
al coronamento dell’amore.

Recensione

L’ACCIARINO MAGICO: ECCELLENTE DEBUTTO CON BONZANI ALL’EUROPA

Un eccellente debutto: è stato presentato al Teatro Europa, repliche affollate di bambini e adulti, una viva attenzione, risate e applausi, una bella partecipazione a più livelli di comprensione e ascolto, «L’acciarino magico», liberamente ispirato alla favola di Andersen. Molto bravo Bernardino Bonzani nello scandire quasi coreograficamente lo spazio, l’azione, anche i movimenti, i gesti, spesso ritmati, un impegno faticoso ma di notevole efficacia: non c’è mai semplice narrazione, ogni passaggio caratterizzato da diverse posizioni in scena, giochi mimici, maschere, burattini, con ritorni attesi per ridere e far provare, gioiosamente, un po’di paura! Perché i tre cani – i loro occhi cosi grandi – potrebbero, proprio spaventare! Ma dentro il gioco della fiaba – un fresco raccontare attraversato anche da divertita ironia, percepita lietamente dalle diverse fasce di pubblico – c’è già l’aspetto rassicurante: tutti sanno, e si aspettano, che il soldato alla fine riuscirà a superare le tante, difficili prove e sposerà, sì, sposerà la principessa! Sono gli stessi spettatori più piccoli a intervenire più volte per stimolare il protagonista ad agire nell’uno o nell’altro modo, già chiara la conclusione. Tuttavia, tuttavia … ogni sequenza può avere forse esiti diversi: è bello sperimentare insieme tante emozioni, con l’attore che interpreta più ruoli, voltando semplicemente la giacca per mostrarsi povero o ricco… Il protagonista – il soldato che, con l’acciarino magico del titolo, vivrà molteplici avventure, rischiando anche l’impiccagione – pare affrontare con lieta, incosciente energia ogni tappa di quel cammino, mai veramente consapevole dei rischi, di quanto può accadere per caso o sia piuttosto possibile ottenere come merito, quale premio per una scelta meditata. Leggerezza di gioventù? Forse. Andersen costruisce narrazioni sempre a molti strati e dalla derisa ambiguità. Funzionale, essenziale la scena: un grande baule, un alberello sull’altro lato. Moltissimi applausi da parte di tutti, adulti e bambini, bel clima di festa al termine.

Valeria Ottolenghi – Gazzetta di Parma


 

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