Consigli selvaggi

dal Teatro dei libri suggerimenti e pagine condivise dedicate ai giovani lettori e non solo  in collaborazione con Centri Culturali, Scuole, Biblioteche. 

#consigliselvaggi
contagio alla lettura tra novità e ritrovamenti

un suggerimento per giovani lettrici e lettori dal Teatro dell’Orsa

“I libri sono come gli specchi: ciascuno ci vede quello che ha in testa.
Il problema è che scopri quello che hai dentro
solo quando leggi il libro giusto.
I libri sono specchi indiscreti e temerari:
ti fanno uscire le idee più originali,
stimolano pensieri che non sapevi di avere.
Quando non leggi quelle idee restano chiuse nella tua testa.
Non servono a niente.”
J. Villoro Il libro Selvaggio

Un consiglio da Annamaria Gozzi: Il Ragazzo Piuma di N. Singer – Fabbri Editore

Perchè parla di bullismo e di amore, di case abbandonate e di segreti taciuti. Una storia che insegna coraggio e la scoperta di come anche una vecchia possa contagiarci di sogni e di cose impossibili come riuscire a volare.

“Sono venuta ad ascoltare e a imparare. Perché tu e il nonno siete vissuti così a lungo nella foresta che sapete come la notte volge al giorno e l’inverno alla primavera. E se questo non bastasse avete vissuto tanto a lungo l’uno nel cuore dell’altra da capire le luci e le ombre dell’amore, e se questo non bastasse avete letto tanti libri e raccontato tante storie che ora sapete cosa crea un inizio e cosa una fine.”

Un consiglio di Chiara Ticini : La casa che mi porta via di S. Anderson – Rizzoli

“La casa che mi porta via è un libro che mi ha appassionata perché c’è un po’ di magia, un po’ di tristezza, una protagonista caparbia che fa tanti errori, molta avventura e una grande amicizia.”

dal libro:
“La mia casa ha le zampe di gallina. Due o tre volte l’anno, senza il minimo preavviso, si alza e nel cuore della notte se ne va dal luogo in cui abitiamo. […] Vorrei che la mia casa fosse una casa normale. Vorrei che anche la mia famiglia fosse una famiglia normale. Ma la mia casa ha le zampe di gallina e mia nonna è una Yaga, una Guardiana dei Cancelli che separano questo mondo da ciò che viene dopo. Ecco perché i miei desideri sono vani, vuoti come i teschi di questo steccato”

Un consiglio da Lucia Donadio: Piccolo Albero di F. Carter -Salani Editore

Lo consiglio perché ti spinge a percorrere un viaggio, che sia anche entro i confini delle terre che credi di conoscere, per poterlo osservare meglio. è un libro che ti sussurra all’orecchio: tu, chi sei?”

Dal libro:
“Nonno e nonna volevano che conoscessi il passato perché “ se non conosci il passato non avrai un futuro. Se non sai dove è stata la tua gente, non saprai neppure dove la tua gente sta andando”. E così mi raccontarono tantissime cose.”

Un consiglio da Monica Morini: Il libro di tutte le cose di G. Kuijer -Salani editore

Il libro di tutte le cose è una perla. Un autore geniale Guus Kuijer sa dare voce al non detto, al grande tabù delle violenza in famiglia, sigillata dal silenzio e dalla paura, ma Thomas il ragazzino protagonista troverà alleati lungo il cammino, lo guidano una potente immaginazione, l’amore per le parole e i libri, il desiderio di diventare felice.
I libri come questo ci allenano alla vita, nominano l’ombra, dialogano con ironia e potenza di verità intorno ai grandi nodi del nostro essere al mondo. Camminano il ponte dell’adolescenza, dove si traballa e si cerca il filo che ci porterà a diventare quello che siamo.
Dentro ogni libro ci sono pagine stampelle che leggiamo e rileggiamo fino a saperle a memoria, a volte bastano tre righe, le mie stanno a pagina 25. Ma non ve le posso dire ora, andate a cercare questo libro magnifico e continuerete a leggere Kuijer anche nei libri sucessivi, uno sguardo come il suo non si abbandona, e vi affezionerete anche a Polleke.

Dal libro:
“’Sono le cinque e mezzo e ancora non so di che parlerà il mio libro. Di che cosa parlano i libri?’
Lo domandò a tavola.
<<Dell’amore e cose così>> ridacchiò sua sorella Margot, che faceva il liceo e aveva un cervello di gallina. 
Ma il papà disse: <<Tutti i libri importanti parlano di Dio>>.
<<Parlano dell’amore e di Dio>> disse la mamma, ma il papà le rivolse uno sguardo così severo che lei arrossì. 
<<Chi è che ogni tanto legge un libro in questa casa?>> chiese il papà.
<<Tu>> disse la mamma.
‘Da grande diventerò felice’ pensò Thomas, ma non lo disse ad alta voce. Guardò la mamma e vide che era triste. Avrebbe voluto alzarsi e abbracciarla, ma non poteva. Non sapeva perchè, ma era impossibile. Rimase immobile sulla sedia.
[…]
Quando la mamma lo mise a letto, gli chiese: <<Farai bei sogni mio piccolo sognatore?>>
Thomas annuì. <<Io sono un bambino abbastanza buono, vero?>> domandò.
<<Tu sei il bambino più buono e adorabile di tutto il mondo>>. Lo abbracciò e lo strinse forte a sé. Thomas sentì che la mamma stava un po’ piangendo. Dentro gli si raggelò tutto e pensò: ‘ Dio punirà papà in un modo terribile. Con la peste bubbonica o roba del genere’.”

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Un consiglio da Bernardino Bonzani: Abbiamo toccato le stelle – R. Gazzaniga – Rizzoli

A volte le imprese dei nostri campioni dello sport o della nostra squadra del cuore riescono a esaltarci, a darci coraggio e un’euforia che dura nel tempo. In questi venti racconti, ci sono uomini e donne che si sono distinti non solo come sportivi ma perché sono riusciti ad essere campioni nella vita. Si sono battuti non solo per vincere nelle competizioni, ma anche per affermare i diritti degli essere umani, contro le discriminazioni. Oppure hanno combattuto contro le malattie, infortuni gravissimi, regole ingiuste o tradizioni sbagliate. Mettendoci tutto sé stessi e rischiando. Lo sport non è fatto solo di gare, di tempi, risultati da raggiungere e avversari da battere. E’ soprattutto un’occasione per incontrare l’altro, per vedere i più piccoli o i più deboli. Storie da leggere appassionate e commoventi, che sanno trasmettere coraggio e voglia di lottare.  

Dal libro:
Storia di Yusra Mardini, nuotatrice profuga siriana

“Voglio cambiare la percezione che le persone hanno dei rifugiati. Le persone credono che noi siamo venuti qui a prendere loro qualcosa. Ma noi abbiamo dovuto lasciare le nostre case. Siamo venuti qui perché volevamo la pace, perché non ne potevamo più della guerra. Questo è il mio appello a tutti noi, per prendere posizione adesso, insieme, sotto il nome che condividiamo: rifugiati. Io sono Yusra. Sono una rifugiata. E sono fiera di lottare per la pace, il decoro e la dignità di quanti fuggono dalla violenza.“ Per il diritto a non essere solo numeri.

Un consiglio da Annamaria Gozzi: Respiro di M. Masella – Sinnos Editrice

“Perché è tutto in movimento e niente può durare in eterno?” si chiede Rossana protagonista di Respiro. Un libro che racconta di tante prime volte, il primo bacio, il primo concerto, la prima fuga, le prime bugie da grandi. Una storia per dire che, quando tutto intorno improvvisamente cambia, è possibile ritrovare la gioia di vivere anche tra montagne di nostalgia.

“Già, perché ora so anche che sensazione produce il contatto con le labbra dell’altro e mi immagino già che a seconda delle labbra la sensazione potrebbe cambiare. Insomma mi si è aperto un mondo di classificazioni che prima mi mancava. E la voglia di entrare in questo mondo è stata grande. Capite, adesso, la mia preoccupazione quando mi sono trovata al gruppo di teatro a dover provare la scena del bacio insieme a Claudio?”

Un consiglio da Chiara Ticini: Attenti ai lupi di D. Morosinotto e P. Baccalario – DeA Planeta Libri

Le fiabe non sono per bambini. Non lo sono mai state. Attenti ai lupi esplora il cono d’ombra che le fiabe proiettano, ci si acquatta, terrificante e allo stesso tempo suadente come un predatore. Le fiabe dei Grimm ci appaiono familiari e nuove al tempo stesso, mentre conosciamo una Biancaneve selvaggia, una Cenerentola pronta a tutto e un po’ sanguinaria, una strega di Hansel e Gretel più vivida e feroce che mai.

Dal libro: “Eh sì, carini. Le fiabe, quelle vere, fanno paura. Di più: mettono addosso un autentico terrore. E riempiono la testa di domande. Che non hanno una risposta. O, se ce l’hanno, è quella che non vorreste sapere mai”.

Un consiglio da Annamaria Gozzi: L’ultima caccia di J. Landsale – Einaudi editore

Ho letto tante volte questo libro, una volta cominciato non è possibile abbandonarlo, la fine arriva in fretta e subito vorremmo che ricominciasse. I libri fanno così, ci fanno vivere grandi avventure, ci fanno uscire dalle pareti di casa per entrare in una storia come questa, dove seguiamo Richard, il protagonista, per addentrarci in terre paludose nel fitto di una vegetazione intricata e ostile a caccia del Vecchio Satana, una bestia leggendaria che qualcuno crede essere posseduta dallo spirito di uno sciamano. Ci ritroviamo in Texas negli anni ’30 nel pieno della grande depressione, abbiamo un fucile in mano e le pagine dei giornalini per nasconderci e sognare. Pagina dopo pagina sentiamo il desiderio prepotente di farcela e diventare grandi, dentro un racconto indimenticabile dove c’è spazio per sbagliare e trovare coraggio.


Dal libro: “La cosa che dovete ricordare” iniziò zio Pharaoh “è questa. Quello con cui avete a che fare non è un maiale da fattoria. Non è nemmeno un cinghiale come tutti gli altri. I suini sono più furbi dei cani e questo suino è più furbo degli altri suini. Per di più questo suino è pazzo. Ha il diavolo dentro, proprio come certa gente… Ecco quello che farà il Vecchio Satana. Lui vive a monte del fiume là dove la foresta è più fitta e gli è più facile procurarsi il cibo. Mangia di tutto. Altri animali, corteccia di albero, anche voi, se potrà”

Un consiglio da Monica Morini: Bambini nel bosco di B.Masini – Gruppo Editoriale Fanucci

Un libro potente, ambientato in un tempo sospeso, fuori dal tempo. Lo sguardo dei protagonisti orfani, va dritto al lettore, taglia e illumina, come lampada accesa nel bosco.

Il filo delle parole che troveranno dentro a un libro in un mondo senza libri e senza genitori è fune a cui appendersi per ricominciare a vivere e a capire chi sono.

Bambini nel bosco agita e commuove. E oggi riprendendolo in mano, ho riletto con nostalgia la pagina dedicata a un rito invincibile: quello degli abbracci. Un rito che loro non dimenticheranno.”

Dal libro:
“gli abbracci sono per star bene, non per guarire. Per star bene e basta, un giorno qualunque, un momento qualunque … » Tom era confuso. La voce dentro di lui era sparita.

«Mi fai vedere come?»

In un attimo Ninne era in piedi. Fece un passo avanti verso Tom e gli tese una mano.

«lo non … » Tom esitò. Incrociò lo sguardo di Hana, che gli rivolse un cenno impercettibile. Prese la mano di Ninne e fu in piedi. Le si avvicinò, la cinse con le braccia e la strinse a sé.

«Cosa devo sentire?» chiese Ninne dal cuore dell’abbraccio. Aveva alzato la testa a fatica e lo fissava, lo fissava.

«Mah … così cosa senti?»

«TI tuo odore.»

«Ma no. Devi sentire qualcosa dentro. Qualcosa che ti scalda.»

Nine strizzò gli occhi, come per concentrarsi. E poi fece un gran sorriso.

«Mi sa che lo sento … ecco … ecco qui. Ma è bello!»

Orla fu in piedi accanto a lui in un baleno. Gli si avvinghiò al braccio, cercando di allentare la stretta. Gelosa, curiosa. «Adesso fai provare me?»

Provarono tutti, a turno. Erano goffi, spigolosi; la sensazione delle loro ossa appoggiate contro le sue, il calore della loro pelle, l’aroma intenso che si annidava nelle pieghe del collo, di sudore, ma anche qualcos’altro – qualcosa di buono -lo sconvolse. I piccoli avevano un sentore di frutta sbucciata; Hana sapeva di erbe calpestate. TI grosso Glor rimase per ultimo, incerto, ma alla fine si fece avanti, e si ritrasse dalla breve stretta con un gran sorriso. Alla fine ridevano tutti, percorsi da una specie di euforia che durò a lungo.

E da allora cominciarono ad abbracciarsi tutte le sere prima di andare a dormire.”

DALLE DOMANDE NASCE MONDO
Sta finendo la scuola. Il termine in greco significa tempo libero. In questo tempo sacro, dovremmo allenarci ad apprendere, a capire chi siamo, a condividere sapere e strumenti per diventare insieme comunità che pensa. La scuola è l’organo ematopoietico della democrazia, diceva Calamandrei, crea il sangue per la vita delle democrazia. I ragazzi hanno il diritto ad essere riconosciuti, ascoltati, visti veramente, non sono vasi vuoti da riempire, sono universi in movimento.Mentre attraversiamo le storie in teatro o nella promozione alla lettura, le loro parole sono anelli d’oro per costruire mappe di visione.Le pagine dei libri sono immersione in un altrove che svela chi siamo o vorremmo essere.A volte la pagina di un libro è solo un pretesto, una finestra sull’altrove. I ragazzi li abbiamo incontrati prima e dopo il tempo sospeso del covid19.Abbiamo domandato loro cosa salveranno.Servabo dicevano i latini. Salverò, conserverò, terrò fede. Cosa salvi di questo tempo?Ecco l’eco delle loro vocisalvo la piazza senza un’anima che era stranalo zaino vuoto la casa silenziosagli aerei che non passavano piùil libro di astrofisicastare con la mia famigliaritrovare meavere un fratellocucinare i panzerotticonoscere meglio mia madresiamo state insieme a fotografare il mondo dalla finestrasalvo la parola riposo  gli alberi che mi guardanoi piccioni che si schiantano sulla finestrafile di persone che non vedo maigli amici che mi sono mancatile partite a ping pongsalvo un giorno in montagna dove si stava in pacel’aria pulita, senza smog. – Monica Morini

Incontrare i ragazzi e le ragazze delle scuole medie per parlare di libri e di storie è sempre emozionante.Lo è ancora di più in questo tempo traballante e fragile in cui tutti abbiamo attraversato giorni anomali e ancora da elaborare.Alla domanda “che cosa salvate di questa quarantena?” sono seguiti alcuni istanti sospesi. Poi piano piano le risposte si sono fatte largo, vere e lucenti nonostante lo schermo del computer che avevamo di fronte:Molti hanno respirato aria più pulita dalla finestra della propria camera, e riposato le orecchie dal rumore del traffico.Viola ha cominciato a scrivere un romanzo, e sogna di pubblicarlo.Pietro ha scoperto “un potenziale: so disegnare se mi concentro molto”.Martina ha iniziato un diario per parlare a sé stessa.Filippo ha aperto un canale YouTube.Walid ha giocato a videogiochi che non conosceva.Giulia ha parlato a lungo al telefono con la nonna.Sofia si è messa a suonare la chitarra.Alla loro professoressa i vicini di casa hanno offerto pizza fatta con le loro mani.Sara ha guardato il telegiornale, e ha sperato che il mondo si liberi dal razzismo.Anna ha scoperto di voler diventare una calciatrice.Sophie ha riletto quattro volte lo stesso libro.Dounia è stata insieme ai suoi genitori: “prima li vedevo solo a pranzo”.Salvatore si è messo a studiare, “perché prima non lo facevo tanto…”.Davide ha smontato e rimontato computer assieme al papà.Nicole e Francesca hanno capito chi era davvero importante per loro, e chi no.Romaissa ha imparato a cucinare dalla mamma i piatti della tradizione marocchina.A Giulia è venuta paura della guerra, e prima non ci aveva mai pensato. – Chiara Ticini

Grazie alle studentesse e agli studenti di 2^ media di Novi e Rovereto e alle loro insegnanti per aver condiviso con noi questo piccolo grande viaggio tra le pagine dei libri e per averlo reso , grazie alla condivisione di riflessioni profonde e autentiche, un percorso davvero speciale! – Lucia Donadio